Simona La Torre. The daily show

Born in Palermo, Simona is 26 year old. Her training is heterogeneous and transversal her approach to the project. She worked as a product, footwear and fashion designer. She started her training in Palermo where obtained her bachelor degrees in industrial design. Her first approach to the fashion design world is a Polo Ralph Lauren project, about fashion trends and a footwear collection. An initial three-month internship in Italy Lotto sport (where she developed her thesis) extended for a one year full in this company.
In 2010, she and Fabio Nucatolo won the ComON national design competition, following which they were invited for a month as guest designers of furniture manufacturers Lema (Brianza, between Milan and Como). The project, “Comera” table was showed in Como, during the creativity week , November 2010.
In 2010 he also started her first year of the Masters in Product Design at the Faculty of Design and Arts, attending the pattern course, the fashion laboratories , male tailoring and knitting. On july her knitting collection was selected and showed in Giacomelli building during the “fashion at Iuav”.
 To improve her tecnical skills attend the Short Course of Fashion “from shapes to dress, creative pattern for designers”.
She took her masters degree on April 2013 with a thesis and projects of a male and female capsule collection  named “Lo Spettacolo del quotidiano”.
www.simonalatorre.com
The Daily Show
The focus of this thesis was to develop a collection composed of pieces that also live individually, The design process of the dissertation begins from a personal interpretation of photographic portraits; they act as filter and synthesis of people chosen , each outfit is the sartorial portrait of the person, who inspired the author.
“Lo spettacolo del quotidiano” is a fashion collection of men’ s and women’s clothing designed from photographic portraits taken from the Inta Ruka’s series “My country people”.
The sartorial portraits proposed are independent items of clothing which create a collection through three unifying features: the chosen source of inspiration to draw people’ profiles from, the clothing items’ construction criterion and the textile printing technique.
Experiences and life events lived by each character, described in the book are evoked and imprinted on the surface of the clothes through a process printing.
This precise choice pursues a concept of tailoring understood as the design process slow and ad personam, prints fact are made according to a manual technique, which impresses the fabric as if it were a photographic film, through exposure to sunlight.
Patterns and prints placing talk to each other, to enrich of the sense the result and to shy away from a trivializing relationship between them. Making sure that one is not mere support and the other does not go along with logic purely decorative.Simona La Torre, nata a Palermo, ha 26 anni, designer. La sua formazione è eterogenea così come è trasversale il suo approccio al progetto. Si è occupata di product, footwear e fashion design. Ha iniziato la sua formazione a Palermo, dove ha conseguito la laurea triennale in disegno industriale. Il primo approccio al mondo del fashion design è un progetto per Polo Ralph Lauren, sulla ricerca di tendenze e il disegno di una collezione di dieci sneakers. Nel 2009 ha svolto un periodo di stage presso la Lotto Sport Italia, dove ha avuto modo di sviluppare la sua tesi di laurea triennale. A settembre 2010 vince, il ComON design contest, “Il riciclo di un idea”. Il premio consiste in un mese di stage all’interno dell’azienda Lema, dove progetto il tavolo “Comera” che viene esposto a Como, durante la settimana della creatività a novembre 2010.
Nel 2010 si iscrive alla laurea magistrale in design presso lo Iuav di Venezia, frequentando il corso di modellistica, il laboratorio di moda maschile e quello di maglieria. A luglio 2011 la sua collezione di maglieria viene selezionata ed esposta a palazzo Giacomelli in occasione del Fashion at Iuav. Per approfondire le conoscenze tecniche frequenta il corso  di perfezionamento: ”Dalle forme all’abito. Modellistica creativa per designer”. Si laurea ad aprile 2013 con una tesi e progetto di una capsule collection maschile e femminile dal nome “Lo Spettacolo del quotidiano”.
www.simonalatorre.com
Lo spettacolo del quotidiano
Lo scopo della tesi è quello di sviluppare una collezione di abbigliamento maschile e femminile, intesa come insiemi di pezzi che vivono anche autonomamente, ognuno dei quali è un “ritratto vestimentario” di una persona che ho conosciuto solo attraverso dei ritratti fotografici e poche parole, estratte dalla serie “Mani lauku laudis”, ovvero, My country people.
I ritratti fotografici sono lo spunto progettuale della tesi, questi fungono da filtro e sintesi delle persone sulle quali lavora, e ogni outfit, è il ritratto vestimentario della persona alla quale mi è riferita.
Purtuttavia ci sono alcune caratteristiche comuni a tutti gli outfit, le quali rendono percepibile il progetto di collezione. Queste caratteristiche comuni sono: la fonte dei ritratti da cui sono partita per svolgere l’esercizio, le scelte costruttive per la realizzazione dei capi e la tecnica di stampa sul tessuto.
La fonte cui ci si riferisce è un progetto fotografico di Inta Ruka, nel quale la fotografa lettone ritrae persone che abitano le campagne di Riga con lo scopo di documentarne le personali storie.
Le esperienze e gli eventi della vita vissuta da ciascun personaggio, descritto nel volume vengono evocate e impresse sulle superfici degli abiti attraverso un procedimento a stampa.
Questa precisa scelta rincorre un concetto di sartorialità intesa come procedimento progettuale lento e ad personam, le stampe infatti sono realizzate secondo una tecnica manuale, che impressiona il tessuto come se fosse una pellicola fotografica, mediante l’esposizione alla luce solare.
Cartamodelli e piazzamenti delle stampe dialogano tra loro, per arricchire di senso il risultato e per rifuggire da un rapporto tra loro banalizzante; facendo sì che l’uno non sia mero supporto e l’altro non assecondi logiche meramente decorative.

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