Metro project / Alice Pedroletti

DesignMediterraneo|MediterraneanDesign2
International Design Contest 2010
Photography

Mention

The project was born as a visual-linguistic proposal. The goal is to carry out and achieve free, unrestrained communication through a 1 km installation of pictures, where each image draws on the meaning of the entire piece. They are not only single entities but part of a whole. Most of the images will be produced with the purpose of creating free, open dialogue. As if each one of them was a word that when put together with other ones forms a train of thought or a story being told. The physical movement of the viewer passing in front of the fixed images, as opposed to viewers’ non-movement in relation to the subject (as in video), allows for the spectators to participate actively: free to live, to create or to understand what they find presented in front of their eyes. Attention is not focused only on the meaning of the images but rather on the user-installation relationship. The human being-environment relationship is at the center of photographic research. Through the images the theme of death, invasion, remains and pollution of human beings in the territory is dealt with. It is a presence-not presence that appears through the narration. The objects we create or abandon in order to celebrate the memory of people end up resembling nature itself. Our continuous returning to the earth really strikes me: in all cases nature predominates, reclaiming everything with extreme elegance and power. We surround ourselves with memories and objects to not feel so alone or maybe to feel just as powerful and able to dominate what comes from it and where we will return to eventually. In writing 1 km of images I’m building a process similar to how a book is created: aspects are many and varied and must be described in long visual sentences. So I started making different footages to then arrive at just one big piece for the installation.
Biography
I’m a conceptual visual artist. I use photography and installation. My art research is based on the relationship between human being, environment, emotions and time. “Images as ways to understand and express reality”: the fusion between people, objects and places
and the flat perspectives in my photographs, they help me to build a still-reality where emotions are cold and perfect. Single images, where a single story can be discovered, or sequences of images where a concept can be well-explained. I try to use photography to communicate, as a language. I’ve made work and personal experiences traveling around (USA, France, Great Britain) working as self-taught photographer or on assignments.
I’m born and grown-up in Milan where I still live and work as photographer and visual artist.
I’ve worked also, for five years and after a EU special degree, as production assistant of cultural events especially to practice languages that I’ve studied at school (English, Spanish, French) and to
understand how is working with different people in different life situations.

www.notalike.com

DesignMediterraneo|MediterraneanDesign2
International Design Contest 2010
Photography

Mention

Il progetto METRO nasce come proposta linguistico-visuale. Lo scopo è concretizzare, attraverso l’installazione finale di 1 km di fotografie, una comunicazione libera e non vincolante dove ogni singola immagine trae significato dall’insieme. Non più come singole entità, ma parti di un tutto. Più immagini non casuali vengono realizzate con l’intento di produrre libero dialogo. Come se ognuna di esse fosse una parola che insieme ad altre articolano un discorso, un racconto, capitoli di un libro. Lo scorrimento fisico del soggetto davanti a immagini fisse, contrapposto allo scorrere di queste ultime rispetto al soggetto (video), permette allo spettatore di partecipare attivamente: libero di vivere, creare o interpretare ciò che trova davanti agli occhi. L’attenzione non è rivolta solo alla tematica delle immagini, ma al rapporto fruitore-installazione. Il metro si rivela dunque tempo interiore, parte del tutto, partecipazione attiva del singolo a qualcosa di più grande. Spetterà a quest’ultimo, infine, sentirsi parte integrante dell’opera. La sua opera artistica. Il km inteso come tempo collettivo. La relazione uomo-ambiente è al centro dell’indagine fotografica. Attraverso le immagini viene affrontato il rapporto di morte, invasione, avanzo, inquinamento dell’uomo nel territorio. Una presenza-non presenza che emerge attraverso la narrazione. Gli oggetti che abbandoniamo o che creiamo per celebrare il ricordo di altri uomini, finiscono con l’assomigliare alla natura stessa. Mi colpisce il nostro ritornare sempre alla terra o fisicamente o attraverso una traccia: in entrambi i casi la natura predomina, con il tempo si riappropria di tutto con estrema eleganza e potenza. Per arrivare ad 1 km di immagini ho avviato un processo simile alla creazione di un libro: gli aspetti di cui parlare sono molti e verranno raccontati in lunghe frasi visive. Ho quindi iniziato a comporre diverse metraggi per arrivare ad una fusione finale e alla creazione dell’installazione.
Biografia
La mia ricerca si basa sul rapporto tra uomo, ambiente, emozioni e tempo.
Sono nata e cresciuta a Milano dove tuttora vivo e lavoro come fotografa e artista.
Dopo una laurea speciale dell’Unione Europea ho collaborato per cinque anni come assistente di produzione di eventi socio-culturali (organizzazione di mostre, contest, eventi musicali, ufficio stampa); questo mi ha dato modo di approfondire le lingue studiate (inglese, spagnolo , francese) e di imparare a confrontarmi con diverse persone in ambito sia professionale che personale. Viaggio e ho sempre viaggiato molto, sia per piacere che per lavoro e per brevi periodi ho potuto sia vivere che studiare all’estero (USA, Francia, Gran Bretagna). Esperienze fondamentali che mi hanno consentito di arricchire il mio percorso di artista autodidatta attraverso diverse culture e l’incontro con molti artisti internazionali.

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