Interview with Vincent

Vincent, or Vincenzo Billeci, born in 1988 is a fashion designer native of Palermo. Despite his young age, Vincent is already showing his talent at high levels. Recently, in fact, his collection fall winter 13-14 has been mentioned on Vogue.it in the new talents section. Great sensitivity for Sicilian tradition impoverished by every overdone stereotype and accompanied by a focus on the contemporary. A work of research that takes its cue from religious and anthropological symbolism of Sicily processed carefully observing the figurative arts of our times and structuring a good theoretical research on performance art and body art giving rise to a style that is consistent and adequate. We get to know Vincent better in this interview.
Giuseppe Mendolia Calella: Vincent… tells us more about yourself. Why are you involved in Fashion design?
Vincent: As a child I always wanted to be the stylist; i dreamed the haute couture in Paris. Fashion was not only a passion but a reason for living, a constant commitment that has brought me where I am today. I am involved in fashion because among the visual arts, it is the one I express best, narrating the tale of my land, my aesthetic taste through fashion collections.
A Sicilian soul with no overstatements, tradition and innovation. In your concept and in your stylistic search they seem to be recurring staples… wouldn’t you agree?
Yes! in my collections, there is a very strong bond with Sicily, its traditions and all that religious symbolism so dear to me. At the same time, I always try to reformulate the whole in new aesthetic codes, expressing something extremely contemporary.
You studied at the Academy of Fine Arts in Palermo; you have presented a thesis on sculpture as vestment with curator and art historian Laura Barreca. It seems to me that visual arts make a strong impression on you, don’t they?
The Academy of Fine Arts in Palermo was a very important time in my life. The Academy has allowed me to develop a critical conscience and offered and opportunity to experience; as in my work on the thesis: “Art, fashion and technology between XX and XXI century”.
Starting with the first experimentations in the 20th century, the fluxus and the birth of the performance art , together with Emanuela Graci I created a video-installation where through costume, the body is deformed and changes shape, always creating new solutions. Contemporary art is essential in my creative process, in particular those artistic disciplines where the body becomes the instrument of research.
Was there an encounter, a significant moment in your career that you recall as being decisive?
No, there was no precise moment, but many small moments that day after day have allowed me to grow and made me known to a wider public. The publication of the collection fall winter 13_14 on Vogue.it surely represents a very important starting point.
In Sicily, what is the role of haute couture? Is there a system, are there any points of reference?
Someone before me has said: “ The Sicilian women know how to dress well without lacking taste. ” I believe that Sicilian women are truly among the most careful and sophisticated, but at the same time, I think that the role of fashion in Sicily has lost a once known privilege. I would like to mention Donna Florio; she was considered to be the most elegant woman in all of Europe [ … ]. So it is the new generation of Sicilian stylists who have the task of spurring a new stylistic renaissance.
What are you going to be doing in coming months? What are your goals?
I’m already working on the Spring Summer 2014 commuting between Milan and Palermo, and I hope to continue my work to the fullest, and always give more credibility to my brand.
http://www.vogue.it/talents/nuovi-talenti/2013/04/vincent-billeci

Vincent, al secolo Vincenzo Billeci, classe 1988, è un fashion designer palermitano. Nonostante la giovane età Vincent sta già mostrando ad alti livelli il suo talento. Recentemente, infatti, la sua collezione fall winter 13-14 è stata segnalata su Vogue.it nella sezione nuovi talenti. Grande sensibilità per la tradizione siciliana depauperata da ogni banale stereotipo e accompagnata dall’attenzione per la contemporaneità. Un lavoro di ricerca che prende spunto dalla simbologia religiosa e antropologica della Sicilia elaborata con attenzione osservando le arti figurative dei nostri tempi e strutturando una buona ricerca teorica sulla performance art e la body art dando origine a uno stile coerente e adeguato. Conosciamo meglio Vincent in questa intervista.

Giuseppe Mendolia Calella: Vincent… chi sei? Perché ti occupi di Fashion design?
Vincent: Da quando sono bambino ho sempre voluto fare lo stilista; sognavo l’haute couture a Parigi; la moda rappresentava non solo una passione ma una ragione di vita, un impegno costante che mi ha portato ad essere qui oggi. Mi occupo di moda perché tra le arti visive è quella con cui riesco a esprimermi nel modo migliore, raccontando la mia terra, il mio gusto estetico attraverso delle collezioni di moda.

Sicilianità a 0% di luoghi comuni, tradizione e innovazione. Nel tuo concept e nella tua indagine stilistica pare siano questi i punti saldi… vero?
Si! Nelle mie collezioni è molto forte il legame con la Sicilia, le tradizioni e tutta quella simbologia religiosa a me molto cara. Allo stesso tempo cerco sempre di riformulare il tutto in nuovi codici estetici, raccontando qualcosa di estremamente contemporaneo.

Hai studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo; hai discusso una tesi sull’abito scultura con la curatice e storica dell’arte Laura Barreca. Mi sembra che ti fai molto suggestionare dalle arti visive non è così?
L’Accademia di Belle Arti di Palermo è stato un momento della mia vita molto importante. L’Accademia mi ha permesso di avere una coscienza critica e la possibilità di sperimentare; come nel lavoro di tesi: “Arte, moda e tecnologia tra XX e XXI secolo”.
Partendo dalle prime sperimentazioni del 900, al movimento fluxus, e alla nascita della performace art, insieme a Emanuela Graci ho realizzato una videoinstallazione dove attraverso il costume, il corpo si deformava e riformulava creando sempre nuove soluzioni. L’arte contemporanea è fondamentale nel mio processo creativo, in particolare quelle discipline artistiche dove il corpo diventa strumento di ricerca.

C’è stato un incontro, un momento significativo nel tuo percorso che ricordi come risolutivo?
No, non c’è stato un momento preciso, ma tanti piccoli momenti che giorno dopo giorno mi hanno permesso di crescere, e farmi conoscere a un pubblico sempre più vasto. La pubblicazione della collezione fall winter 13_14 su Vogue.it rappresenta sicuramente un punto di partenza molto importante.

In Sicilia l’alta moda che ruolo ha? Esiste un sistema? Esistono punti di riferimento?
Qualcuno prima di me ha detto: “Le donne siciliane sanno vestir bene senza volgarità”. Credo che le siciliane siano veramente tra le donne più attente e sofisticate, ma allo stesso tempo penso che il ruolo della moda in Sicilia abbia perso quel privilegio di un tempo. Mi piace ricordare Donna Florio; era considerata la donna più elegante di Europa […]. Quindi sta alla nuova generazione di stilisti siciliani dar vita ad un nuovo rinascimento stilistico.

Cosa pensi di fare nei prossimi mesi? Quali sono i tuoi obiettivi?
Sto già lavorando alla Spring summer 2014 muovendomi tra Milano e Palermo. Spero di continuare nel modo migliore il mio lavoro, e dare sempre più credibilità al mio brand.

http://www.vogue.it/talents/nuovi-talenti/2013/04/vincent-billeci

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